“No al costo zero”: il 4 marzo la protesta degli ispettorati del lavoro
“Le lavoratrici e i lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro hanno subito l’ennesimo schiaffo alla loro dignità, vedendosi esclusi dall’adeguamento dell’indennità di amministrazione, prevista per i dipendenti di tutti i Ministeri, per effetto di una interpretazione restrittiva e formale che non può essere accettata”.
Come annunciato nelle scorse settimane FP CGIL, CISL FP, UILPA, FLP, CONFINTESA FP mettono in campo iniziative di lotta. E per venerdì 4 marzo annunciano un presidio davanti alla prefettura con la richiesta di incontrare il prefetto.
“L’INL – ricordano i sindacati – nasce come agenzia strumentale del Ministero del Lavoro, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, con conseguente applicazione del CCNL Ministeri e il relativo trattamento economico e normativo. L’applicazione del CCNL, tuttavia, è avvenuta a compartimenti stagni. I dipendenti di INL sono rimasti esclusi dall’armonizzazione dell’indennità, questa è stata riconosciuta ai dipendenti dei Ministeri e, in particolare, a quelli del Ministero del Lavoro. L’INL svolge la propria azione in virtù di un “contratto di servizio” per conto del Ministero del Lavoro: la tutela della maternità e paternità, la verifica sull’istallazione degli impianti di controllo a distanza, la certificazione dei contratti, le conciliazioni monocratiche e 410 c.p.c e naturalmente la vigilanza sono solo alcuni dei servizi che ogni giorno vengono garantiti alla cittadinanza.
Lavoriamo per conto del Ministero del Lavoro, ma il nostro stipendio è inferiore a quello dei dipendenti diretti, come nel più classico degli appalti illeciti. Ci permettiamo anche di ricordare che siamo in 48 a fronte di un organico previsto di 150.
Alle rivendicazioni di ordine salariale uniamo la forte denuncia dell’arretramento nella lotta al lavoro nero. Gli obiettivi della lotta al lavoro sommerso del PNRR risultano al momento privi di finanziamento (decreto MEF 6.8.2021). Nel PNRR hanno inserito di tutto, la lotta al lavoro nero e agli infortuni no, questo ci fa capire l’interesse della politica per questi argomenti. Siamo stufi della logica del costo zero!
Siamo stufi perché le cronache quotidiane ci ricordano che in questo paese le morti sul lavoro sono una autentica strage, abbiamo ormai imparato che le lacrime di coccodrillo a favore di telecamera non servono a nulla. Mai come oggi è indispensabile investire in assunzioni, potenziamento dei mezzi e giusti riconoscimenti economici anche alla luce degli ampliati compiti che il legislatore ha assegnato all’Ispettorato. Se il Governo vuole essere credibile con quanto dichiara devi trovare il modo di finanziare la vigilanza sul lavoro”.